Lo studio, effettuato su 100 volontari, nasce da oltre due decenni di test clinici condotti nel laboratorio dell’USC diretto da Valter Longo, coautore dell’articolo. La dieta si compone di zuppe vegetali al 100 per cento, barrette e bevande energetiche, tè e integratori, è priva di glutine e di derivati del latte. Si caratterizza per un basso tenore di calorie (770-1100), di zuccheri e di proteine, e per un elevato contenuto di grassi insaturi.
In una serie di studi pre-clinici, questo regime dietetico ha dimostrato di fornire i macro e micronutienti necessari all’organismo umano, pur mantenendolo in “modalità digiuno”: uno stato in cui il corpo risponde alla mancanza di energia protratta per lunghi periodi, bruciando innanzitutto gli acidi grassi liberi immagazzinati nel tessuto adiposo e bruciando anche piccole quantità di tessuto muscolare per fornire glucosio al cervello.
Questa modalità metabolica, che è accompagnata da numerose risposte adattative di tipo biochimico e fisiologico, tra cui l’attivazione dei processi di rigenerazione dei tessuti dipendenti dalle cellule staminali in diversi organi e apparati, si può raggiungere con un digiuno
protratto per diversi giorni consecutivi, bevendo solo acqua, e ripetuto periodicamente. Il prezzo però è un notevole rischio di ipoglicemia, ipotensione e calcoli biliari. Inoltre, la maggior parte delle persone non riesce a seguire questo regime dietetico. Per questo è nata l’idea di una dieta calibrata in modo da riprodurre solo i cambiamenti metabolici vantaggiosi per la salute.
In questo studio, gli autori hanno verificato gli effetti di cicli trimestrali della dieta da loro sviluppata su alcuni marcatori metabolici chiave e sui fattori di rischio associati all’invecchiamento e alle malattie legate all’età. Ogni ciclo durava cinque giorni consecutivi al mese e non richiede la modifica dello stile di vita e nei restanti giorni.
L’analisi dei dati clinici ha dimostrato che nei soggetti che hanno seguito la dieta erano significativamente ridotti fattori come peso corporeo, grasso corporeo, grasso del tronco, circonferenza della vita, pressione minima e massima, livelli di colesterolo, proteina C-reattiva (un indice d’infiammazione) in particolare in partecipanti a rischio di malattie, mentre la massa corporea magra (massa muscolare e massa ossea) era aumentata in termini relativi. Inoltre, è risultato diminuito, in media, anche il fattore di crescita insulino-dipendente 1 (IGF-1), considerato un fattore di rischio di cancro e diabete.
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